Guarene
Oratorio della Confraternita della Santissima Annunziata
Maestosi affreschi settecenteschi che giocano con le prospettive, per sedurre lo sguardo in una vertigine di finte architetture.
Lo splendido Oratorio della Confraternita della SS. Annunziata di Guarene è un pregevolissimo esempio di architettura sacra piemontese del primo Settecento in stile Barocco: fu ricostruito tra il 1699 ed il 1713 su progetto del conte Architetto Francesco Rachis di Carpeneto. Alzando lo sguardo e ammirando la volta a cupola restiamo quasi senza fiato, colpiti dall’intensa maestosità degli affreschi e delle prospettive, in grado di dilatare lo spazio e proiettarci verso il cielo.Oratorio della Confraternita della SS. Annunziata
Piazza Santissima Annunziata, 12050 Guarene (CN)
IL ROERO DA SCOPRIRE
Oratorio della Confraternita della Santissima Annunziata
Maestosi affreschi che giocano con le prospettive per sedurre lo sguardo in una vertigine di finte architetture
Lo splendido Oratorio della Confraternita della Santissima Annunziata è un edificio molto amato dai Guarenesi. L’edificio sacro è anticamente situato appena fuori le mura, sulla strada che conduceva ad Alba.
L’Oratorio attuale sorse tra il 1699 ed il 1738 su progetto di Francesco Rachis Conte di Carpeneto. Nella stessa area sorgeva un edificio di culto più antico, ampliato e modificato nel corso dei secoli per adattare la chiesa all’aumento di popolazione.
Il primo oratorio portava il nome di “Nostra Signora”, “Ecclesia Beate Marie Virginis ad portam Vallis Ville”, dal nome della porta cittadina di Val di Villa: il culto specifico dell’Annunziata fu attribuito solo in seguito, forse come conseguenza di una maggiore istruzione religiosa impartita ai locali dall’ordine dei “Servi di Maria” di Vezza d’Alba.
L’edificio è un pregevolissimo esempio di architettura sacra piemontese del primo Settecento in stile Barocco, con una pianta a croce greca con volta a cupola e due ampie cappelle laterali.
AFFRESCHI DELLA CUPOLA: QUADRATURISMO ED EVANGELISTI (circa 1738)
Entrando siamo subito colpiti grazie alle opere pittoriche che affrescano interamente le pareti, le vele e la cupola dell’oratorio. Gli affreschi sono un pregevole esempio di arte della prospettiva applicata al quadraturismo, tecnica decorativa che prevede di imitare ed inventare fantastiche architetture dipinte con finti marmi e finti arredi decorati. Grazie a questo stile, gli affreschi riescono a dilatare lo spazio in maniera impensabile all’esterno.
Peculiarità propria di questo monumento è la rappresentazione della cupola nella sua interezza. Dipingere architetture finte rispettando le proporzioni non è per niente semplice e spesso le botteghe ricorrevano a espedienti “del mestiere”, come l’inserimento di rappresentazioni figurate di angeli e Santi: ciò permetteva di semplificare il processo e chiudere le linee architettoniche “ingannando” l’occhio. Nella cupola di Guarene invece troviamo solo meravigliosa architettura dipinta sin nei minimi particolari, per un effetto finale di grande intensità e maestosità.
Gli affreschi quadraturisti si devono al genio di Francesco Casoli di Guarene, pittore con esperienza alla Scuola dei Galli Bibiena, a Vittore de Nicola di Locarno e a Giacomo Rapa o Rappa, forse di Lugano.
Le parti di pittura figurativa sono invece opera di Michele Antonio Milocco: sua la mano che dipinse nel 1753 i quattro evangelisti sulle vele della cupola, le figure rappresentate sulle ante dell’organo, gli affreschi laterali del coro e i quadri olio su tela dei tre altari (1748-1753) – questi ultimi recentemente restaurati.
Di particolare pregio una pala d’altare raffigurante l’Annunciazione, opera giovanile del pittore Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, datata 1585. La pala, proveniente dalla chiesa preesistente, attualmente è riposta nella sacrestia.